Climate change, non mi fai paura!

Climate change, non mi fai paura!

Climate change, è un termine ormai di uso comune (a volte abusato), ma purtroppo, decisamente e sempre più attuale. L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) è il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, istituito dalle Nazioni Unite. Migliaia di ricercatori provenienti da tutto il mondo contribuiscono al lavoro dell’IPCC; le valutazioni espresse sono drammatiche: le emissioni medie annue di gas serra (che inquinano e favoriscono il riscaldamento climatico) nel periodo 2010-19 sono state le più alte della storia dell’umanità. Ma in tutti i settori sono disponibili opzioni che possono almeno dimezzare le emissioni entro il 2030: dal settore energetico all’edilizia, dall’agricoltura all’industria e trasporti.

Lo stile di vita delle persone ha un ruolo fondamentale; esso include anche le abitudini di cura degli spazi verdi, importantissimi per arricchire di natura le città, aumentare la biodiversità e combattere le isole di calore degli agglomerati urbani.

Un’impronta ecologica positiva
Il primo passo per partecipare in modo attivo alla protezione della natura e alla lotta ai cambiamenti climatici consiste nell’arricchire di verde, il più possibile, tutti i nostri spazi: dalla casa (il verde indoor ci aiuta a respirare meglio) a terrazzi, cortili e giardini. Abbandonare al cemento gli spazi esterni significa aumentare le temperature, ridurre la biodiversità, rinunciare alla bellezza. E dunque, mettiamoci al lavoro, per creare spazi verdi che rilasciano un’impronta ecologica dalle valenze positive e che migliorano sensibilmente il nostro ambiente di vita.
Piante resilienti e fiori che non temono il caldo
La primavera verde, fresca e gentile può farci dimenticare che negli ultimi anni le estati italiane sono state troppo calde e che la siccità prolungata non è solo un pericolo per le piante ma anche un costo sociale enorme. Tra l’altro, in alcune zone intervengono ordinanze comunali con limitazioni all’uso dell’acqua potabile per innaffiare orti e giardini. Affrontare il climate change significa anche avere risposte resilienti a questa nuova situazione, scegliendo piante e fiori che possono dare tanto anche in condizioni difficili. Per balconi, terrazzi e giardini dove si desidera utilizzare pochissima acqua, ecco alcune bellezze insolite, che si accontentano di innaffiature sporadiche e di attenzioni davvero minime: per una cultura del verde che pone in primo piano il rispetto dell’ambiente.

  1. L’aloe è spettacolare per le sue forme elegantissime ed è apprezzabile per le sue tante virtù. Il viscoso gel contenuto nelle foglie ha effetti benefici: è antinfiammatorio, idratante, cicatrizzante e antibatterico, ottimo anche per placare il fastidio dell’eritema solare.
  2. La cycas, pianta di rara eleganza, chiede aria, luce, temperatura invernale fresca ed esposizione al sole in estate, anche se può stare in posizioni con mezz’ombra per alcune ore al giorno. Irrigazioni molto moderate.
  3. Le gazanie sono fiori generosi: con poca acqua restano belle. Lo stesso accade con portulaca e lantana, per vasi e cassette spettacolari e poco esigenti.
  4. Da sempre conosciuta per le sue virtù terapeutiche (combatte le infezioni e aiuta il sistema immunitario), l’echinacea è una magnifica pianta dai grandi fiori a margherita che sbocciano in estate chiedendo poca acqua e accontentandosi di tanto sole. Ideale in aiuola; in vaso non dà il suo meglio. Da coltivare anche per la sua capacità di attirare le farfalle.
  5. Il mesembriantemo e altre piante da fiore molto simili, come il delosperma, chiedono irrigazioni molto moderate e spesso diventano del tutto autosufficienti; la fioritura è molto prolungata e vistosa, ottime in vasi e cassette al pieno sole.

Superfici verdi orizzontali e verticali
Combattere il riscaldamento climatico significa ridurre il cemento e le superfici pavimentate o asfaltate a favore della presenza di piante. Sul manto erboso la temperatura è di almeno 10 gradi più bassa rispetto a una pavimentazione in cemento o altri materiali (tranne il legno, meno soggetto al surriscaldamento). Portare il verde anche sulle pareti significa avere una coibentazione naturale: le piante rampicanti sono un’ottima soluzione per migliorare le prestazioni energetiche della propria casa, migliorano la qualità dell’aria e affrontano gli effetti del climate change con un efficiente risultato.

Il giardino e il terrazzo come ecosistema sostenibile
La creatività resiliente può suggerire soluzioni affascinanti: composizioni di cactus e succulente, impiego di piante mediterranee ad elevata resistenza e con manutenzione quasi zero (mirto, alloro, rosmarino, ginepro, oleandro, olivo…), ottimi anche grandi vasi (dove però la resistenza alla siccità è minore che in piena terra). Da non trascurare l’impiego di graminacee ornamentali dalle forme affascinanti (erba delle pampas e altre, tutte molto resistenti e facili), l’utilizzo di specie sempreverdi come bosso, ligustro, cipresso, tasso, agrifoglio e di aromatiche come timo, lavanda, salvia, elicriso e altre. Combinando fra loro queste piante, campionesse di bellezza e resistenza, si otterrà uno spazio verde sostenibile che diventa un ecosistema naturale prezioso, capace di attirare la biodiversità e di restare affascinante, affrontando al meglio il clima che cambia. Un dovere, e un piacere tutto da scoprire!

IL CONSIGLIO

  • Tra le piante molto resistenti al caldo ce ne sono alcune che sono anche amate dalle api e quindi utili per proteggere la loro presenza in città. Nel punto vendita sono disponibili molte specie “bee-friends”: lavanda, rosmarino, timo, salvia, santolina, echinacea, sedum da fiore, achillea, malva, melissa, origano, maggiorana… Da coltivare in aiuole e in vasi profondi, con terriccio di alta qualità universale o per aromatiche.
  • Una pianta ottima per spazi verdi a prova di caldo è l’olivo; anche in vaso (grande e profondo), le piante di 3-4 anni di età iniziano a produrre qualche oliva e il raccolto aumenta nel tempo.  Coltivato in bei vasi di terracotta o in vasche di legno, l’olivo si riallaccia alla grande tradizione italiana, richiede poca acqua e pochissime attenzioni.
  • Il manto erboso è importante per ridurre il riverbero del calore, che è invece tipico delle superfici in cemento. Per ottenere un prato sano e forte occorre un piano di concimazioni: il personale del punto vendita potrà suggerire i prodotti idonei indicando la frequenza e i dosaggi. Un prato ben nutrito e ben curato in primavera sarà molto più resistente al caldo in estate, quando le irrigazioni andranno eseguite preferibilmente con un impianto automatico, nelle ore notturne (per ridurre gli sprechi da evaporazione causata dal sole e dalle alte temperature diurne).