I geranium striscianti

I geranium striscianti

I geranium striscianti fanno parte di un gruppo che si compone principalmente di esemplari erbacei privi di portamento definito, con steli lunghi e sottili, semi prostrati e striscianti, che per sostenere i fiori (di solito più grandi) si servono del supporto fornito da altre piante. È importante quindi utilizzarli correttamente, soprattutto gli esemplari di una certa altezza (1-1,6 m), perché diventano tristi nelle “gabbie” di spago e sui tutori spesso utilizzati per costringerli a mantenersi eretti: una forzatura che li rende privi di ogni fascino. Molto meglio invece liberarli dove lo spazio non manca in mezzo ad altre erbacee o piccoli arbusti, tra cui intrufolarsi a piacimento.
o L’abitudine di “appoggiarsi” alle piante vicine è già evidente in G. pratense (e in tutti i suoi ibridi), una specie a fiori blu o bianchi che si sviluppa spontaneamente nei prati incolti in collina e nei pascoli alpini, dove riesce a farsi strada tra una natura fitta. G. pratense “Plenum Violaceum” è doppio e fiorisce molto a lungo, mentre le corolle di G. pratense “Kashmir White” (sin. G. clarkei “Kashmir White”) sono bianche e delicatamente venate di rosa lilla.
o G. psilostemon è uno dei migliori esempi, con foglie argentee e cuoriformi e fioritura rosso magenta con prominente macchia nera alla base dei petali; necessita di terreni fertili per i migliori risultati. G. “Ann Folkard” è uno dei suoi ibridi più noti, emette in primavera fogliame sulfureo seguito in maggio da lunghi steli che serpeggiano tra la vegetazione dispensando per mesi sporadici fiori della stessa vivida tonalità del genitore.
o Sorprendenti per le dimensioni della corolla azzurro cielo con macchia bianca centrale e venature rosse G. wallichianum “Buxton’s Variety” e “Rozanne” sono gli ultimi a emergere in primavera da grosse radici a fittone, ma si accrescono rapidamente e fioriscono fino all’autunno.
o Esistono infine alcune forme insolite e non rustiche da utilizzare nelle zone miti o da ritirare nella stagione fredda, come G. tuberosum (30×30 cm), perenne da tubero originaria dell’Europa meridionale (compresa tutta l’Italia), con masse di grandi fiori blu violetto, amante del sole e dei terreni caldi e asciutti, che si adatta quindi a giardini rocciosi, contenitori o fessure nei muri a secco.
o Il lussureggiante G. maderense tende invece a comportarsi come una biennale; i bellissimi fiori magenta, con cui raggiunge 1,2-1,5 m, sono numerosi e raccolti in spighe imponenti.