Camomilla

Camomilla

Due sono le specie di camomilla che vengono comunemente utilizzate: quella che si trova in commercio è la camomilla romana (Chamaemelum nobile), più facile da raccogliere perché provvista di infiorescenze più grandi; quella che si trova nei campi o ai margini delle strade di campagna è invece la camomilla comune (Matricaria chamomilla), i cui piccoli fiori sono dotati delle stesse proprietà della “sorella maggiore”. La romana è un’erbacea perenne a portamento strisciante, con fusti di 10-30 cm e foglie pennate di 1-5 cm; le infiorescenze (in gergo tecnico “capolini”) di 2 cm di diametro, hanno fiori centrali di colore giallo e i fiori periferici bianchi. La camomilla comune è un’erbacea annuale a portamento eretto, alta fino a 50 cm, e i capolini raggiungono 1,5 cm di diametro massimo. Entrambe le specie emanano un intenso odore aromatico, che si acuisce strofinando tra le mani le foglie o i capolini. Non tutti sanno che queste piante della famiglia delle Asteracee o Composite si possono utilizzare, oltre che come piante medicinali per la classica bevanda, anche in cucina, per aromatizzare macedonie con frutta di stagione (pesche, albicocche, ciliegie) o frappè delicati e liquori digestivi.
Ambiente
Entrambe le specie si possono coltivare in tutta Italia indifferentemente in vaso o in piena terra, tenendo però presente che la camomilla romana, essendo perenne, dalla Val Padana in su va ritirata in serra fredda d’inverno. L’importante è che l’esposizione sia in pieno sole.
Terreno
Non sono piante esigenti in fatto di terreno: l’unica condizione è che sia calcareo, anche povero o sassoso, preferibilmente ben drenato. Allevandole in vaso, questo deve essere di plastica, di almeno 18 cm di diametro per ogni pianta. Il terriccio deve essere leggero, sabbioso, sciolto, per es. metà terriccio per piante da fiore e metà sabbia grossolana.
Semina/trapianto
Spesso, una volta coltivate, entrambe le specie si disseminano autonomamente. La semina della camomilla romana generalmente viene eseguita in semenzaio in piena estate per poi trapiantare le piantine a dimora all’inizio dell’autunno, ma è anche possibile seminare direttamente in piena terra distribuendo il seme a file o a spaglio. In questo caso l’operazione si eseguirà preferibilmente in primavera, per entrambe le specie, addizionando al seme (piccolissimo) un po’ di sabbia in modo da effettuare una distribuzione uniforme. Allo spuntare delle prime foglie si eseguirà un diradamento che lasci circa 15 cm tra una pianta e l’altra. Hanno bisogno di un’umidità costante (non eccessiva) nel corso della germinazione e fin quando le piantine non sviluppano un apparato radicale irrobustito.
Acqua
Necessitano di annaffiature solo in vaso e solamente nel cuore dell’estate.
Concime
Non vanno concimate, né è necessario che venga concimato il substrato prima della semina o del trapianto.
Note
L’odore dei fiori di camomilla ha un efficace potere rilassante, come quello della tisana da essi ricavata.
Abbinamenti
Un tempo la camomilla era frequentissima, come infestante, nei campi di grano, insieme con i papaveri e i fiordalisi: un abbinamento interessante da riproporre oggi in un’aiuola del proprio giardino.
Altri utilizzi
È nota per le sue proprietà rilassanti e calmanti e per il suo tipico profumo inebriante. Oggi gli esperti in neuroscienze indagano sulla sua attività calmante, che ognuno di noi può facilmente verificare quando soffriamo di un disturbo di ansia da lieve a moderato. Un massaggio con olio di camomilla o qualche goccia aggiunta a un bagno caldo, ecco una soluzione naturale per ritrovare serenità e concentrazio. Sono poche le persone che non abbiano utilizzato almeno una volta l’infuso di camomilla per alleviare nevralgie, dolori mestruali, mal di testa, coliche, dolori di stomaco, stati ansiosi, insonnia ecc.

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