La star delle orchidee si chiama Cattleya

La star delle orchidee si chiama Cattleya

La Cattleya è la vera star delle orchidee particolarmente amata per la bellezza dei suoi fiori profumati. Ci sono molte storie legate alla sua scoperta… quella più documentata risale al 1818. Nelle foreste tropicali del Brasile, un cercatore di nuove specie di piante inviò in Europa, al britannico William Cattley, orticoltore di grande fama, delle felci avvolte in foglie coriacee. Quest’ultimo, incuriosito dalle strane foglie usate per l’imballaggio, iniziò a coltivarle. Solo nel 1824 il botanico Lindley, studiandole compilò una descrizione della pianta e assegnò al nuovo genere il nome di Cattleya labiata in omaggio al fortunato possessore. La fioritura accidentale e la difficile reperibilità contribuirono ad alimentare il mito attorno a questo fiore, al punto da farla diventare l’oggetto del desiderio tra gli orchid hunters, i coltivatori e i mercanti di piante dell’epoca. Le Cattleya, che contano circa 113 specie e dodicimila ibridi, vengono distinte in due gruppi: le Cattleya unifoliata (detta anche C. labiata) con una sola foglia per pseudobulbo e fiori di notevoli dimensioni e le Cattleya bifoliata, con due o tre foglie e fiori più piccoli. Tutte le specie hanno radici rizomatose e carnose rivestite di una crosta dura e spugnosa, detta velamen che ha la funzione di protezione e riserva di umidità. Da qui parte uno pseudobulbo eretto, simile ad una canna, che produce le foglie e i fiori.

COLTIVAZIONE
Sono piante robuste che si possono coltivare con successo a patto che ci sia una temperatura compresa tra i 13 C° e i 30 C°, molta luce, umidità e innaffiature bilanciate. In casa, il luogo ideale è accanto ad una finestra che abbia anche durante l’inverno una buona esposizione ai raggi del sole filtrati da una tenda. Per garantire una buona umidità, collocare la pianta su un sottovaso con argilla espansa bagnata. In estate, quando è all’aperto, è opportuno scegliere una posizione che riceva il sole mattutino filtrato da altre piante e l’ombra durante il resto della giornata. Non esporre mai al sole diretto. Essendo piante epifite vanno coltivate in vasi forati con un composto a base di corteccia e concimate ogni tre settimane con un prodotto organico liquido specifico per orchidee. Le foglie ci segnalano la salute della pianta: se sono di colore verde chiaro significa che la luce è corretta, se invece risultano verde scuro, vuol dire che la luce è insufficiente e la fioritura sarà scarsa.

FIORITURA
E’ caratterizzata da fiori vistosi, profumati e disponibili in un’ampia varietà di forme, dimensioni e combinazioni cromatiche. Alcuni sono solitari, altri si sviluppano numerosi su un unico fusto. In genere il petalo inferiore, o labello, è molto grande con volant e si arrotola su se stesso, mentre i petali superiori sono larghi e piatti. Le Cattleya solitamente fioriscono una volta all’anno, con tempi che variano a seconda della specie e degli ibridi. Ad esempio, alcune varietà incrociate con le orchidee Laelia, fioriscono più di una volta. Per chi ha la casa piccola, esistono anche delle Cattleya in miniatura da posizionare negli spazi più ridotti.

ACQUA
Le irrigazioni eccessive o scarse sono i nemici numero uno. Il substrato non deve mai essere secco o troppo inzuppato d’acqua; prima di bagnare controllare come si presenta. In base alla stagione irrigare con acqua distillata tre volte alla settimana in estate, mentre durante l’inverno ne basta una.  Anche l’umidità deve essere garantita da frequenti nebulizzazioni su foglie e radici.

SCHEDA SISTETICA

Famiglia: Orchidaceae
Origine: America centro-meridionale
Tipo di pianta: orchidea
Genere: Cattleya
Dimensioni: circa 20/40 cm
Terreno: per orchidee epifite
Temperatura:  tra i 13°C e i 30°C
Esposizione: luminosa, no sole diretto
Concime: ogni 3 settimane con prodotti per orchidee epifite
Umidità ambientale: mai sotto il 70%

Articolo realizzato in collaborazione con Silvia Magnano

 

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