Galaxy Painting, come disegnare una galassia stellata

Galaxy Painting, come disegnare una galassia stellata

Uno dei trend del momento, sempre più apprezzati anche sui social network, sono i disegni realizzati con la tecnica cosiddetta “Galaxy Painting” o pittura effetto Galassia: si tratta di sfondi che riproducono la poesia di una galassia con sfumature di nero, blu e viola e una pioggia di piccole stelle luminose.

Questi bellissimi sfondi ispirati allo spazio e alle galassie possono essere realizzati con gli acquerelli tradizionali o con i pennarelli acquerellabili, ancora più pratici e semplici da utilizzare. Sfumando e acquarellando questi pennarelli, nella giusta combinazione di colori, è facile creare suggestivi sfondi “spaziali” che possono essere utilizzati per realizzare cartoline, segnalibri, copertine di diari e quaderni o semplicemente bellissimi quadretti decorativi da incorniciare.

Come creare il tuo effetto galassia personalizzato

Sia che si utilizzino degli acquerelli tradizionali, sia che si scelgano dei pennarelli acquerellabili, la prima cosa da fare è creare lo sfondo.

Se si utilizzano gli acquerelli, dopo aver bagnato la carta per acquerelli con un pennello intinto in acqua pulita si devono creare delle macchie di diversi colori, in genere blu oltremare, azzurro, fucsia e viola, senza lasciare spazi bianchi. Con un pennello bagnato si sfumano quindi tutti i colori, aggiungendo maggiore intensità se necessario, in modo da riprodurre la profondità di un cielo notturno.

Se invece si utilizzano i pennarelli acquerellabili, i colori vanno stesi sulla carta asciutta creando delle macchie, come spiegato nel procedimento con gli acquarelli. Successivamente con un pennello bagnato si sfumano le tinte facendo attenzione a non mescolare troppo i colori tra loro e infine si lascia asciugare.

Dopo aver lasciato asciugare completamente gli acquerelli si aggiunge l’effetto galassia vero e proprio: con l’aiuto di un pennello o uno spazzolino si spruzza del colore acrilico oppure tempera bianca sul foglio, così da riprodurre l’infinità di stelle presenti nello spazio.