Anidride carbonica nell’acquario

Anidride carbonica nell’acquario

L’anidride carbonica è, insieme alla luce ed alle sostanze nutritive, uno dei tre elementi fondamentali per la cura delle piante in acquario. La carenza di anidride carbonica rende inutile l’abbondanza degli altri; se infatti questa è in basse concentrazioni non tutto il ferro aggiunto con le fertilizzazioni verrà assorbito dalle piante, l’eccesso rimarrà a disposizione delle alghe. L’anidride carbonica come abbiamo visto è importante per le piante (è infatti la fonte di carbonio per tutti i vegetali), ma fermarsi solo a questo concetto è molto riduttivo. In realtà la CO2 ha un ruolo fondamentale nella chimica dell’acquario ed in particolare influisce sul pH (acidità) e sul KH (durezza).

In natura l’anidride carbonica non è mai carente (deriva dalla respirazione dei pesci, da infiltrazioni dal sottosuolo, ecc.), in acquario invece è sempre insufficiente a causa delle richieste dei vegetali e del movimento dell’acqua in superficie (che la espelle). Le piante acquatiche in questa situazione tendono a prelevare il carbonio dai bicarbonati in soluzione mediante quel processo chiamato “decalcificazione biogena” abbassando così la durezza carbonatica (KH). È evidente che questo processo ha diverse conseguenze negative: la prima è quella che, estraendo il carbonio dai bicarbonati di calcio, si avrà la precipitazione di calcio che forma una patina di calcare sulle foglie. Tutto ciò va a danno del metabolismo delle piante impedendo il processo della fotosintesi clorofilliana. Altra e forse più grave conseguenza è, visto il potere tampone del KH sul pH, la possibilità di avere notevoli sbalzi nel valore del pH. Non esistendo più nessuna sostanza che controlla la variazione del pH è possibile trovare alla mattina un pH di 5 e la sera di 8 con conseguenze immaginabili per gli ospiti dell’acquario.

Somministrare CO2
Dopo tutto questo appare evidente la necessità, soprattutto nel caso di acquari ricchi di piante, di somministrare direttamente l’anidride carbonica. Esistono oggi sul mercato diversi tipi di impianti per la diffusione della CO2: quelli con bombole, quelli che si affidano alla fermentazione, quelli basati sull’elettrolisi, ecc. Tutti garantiscono un’ottima emissione, ma quanta bisogna somministrarne? Il contenuto ottimale di anidride carbonica in un acquario va dai 30 ai 60 mg/lt (a seconda della quantità di piante), per misurarlo basta affidarsi ad un test a lunga durata che permetterà di monitorarne il valore ad ogni momento della giornata.

Perchè aggiungere CO2?
Ricapitolando l’anidride carbonica va somministrata per due importanti motivi:

  • fornire carbonio alle piante per innestare il processo della fotosintesi clorofilliana;
  • garantire un pH stabile su valori leggermente acidi.

Vorremmo infine ricordare che un acquario ricco di piante sane è un habitat ideale per tutti i tipi di pesci.

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