I fondali dell’acquario e le reazioni chimiche che innescano

I fondali dell’acquario e le reazioni chimiche che innescano

In natura ogni corso d’acqua o bacino di acqua dolce, o gli stessi mari, dai quali provengono i nostri pesci di acquario, presentano fondali fra di loro assai diversi per caratteristiche chimiche dei minerali che lo compongono, o anche più semplicemente per la dimensione delle rocce, dei ciottoli o delle sabbie, nonché del fango. Su tutti i fondali, l’acqua ha un’azione erosiva più o meno intensa a seconda della sua velocità di scorrimento (torrente di montagna/palude) e della temperatura.

Inoltre, sui fondali possiamo trovare stratificazioni di rami, foglie, parti di piante in decomposizione, radici: basti pensare a grandi fiumi dell’ Amazzonia come il Rio delle Amazzoni o il Rio Negro dai quali provengono moltissimi pesci stupendi dei nostri acquari di acqua dolce. In essi scorrono acque dal colore molto scuro, come dice il nome stesso Rio Negro, poichè ricche di humus. L’humus è composto dai vegetali in decomposizione e da finissimo fango, molto fertile e ricco di acidi cosiddetti umici che abbassano il pH dell’ acqua acidificandola. Nel nostro continente acque analoghe sono presenti invece nelle torbiere.

Pertanto se vorremo allevare con successo pesci di un determinato habitat dovremo necessariamente e con scrupolo riprodurre il fondale delle acque dalle quali essi provengono.

Ci informeremo quindi se i pesci a cui siamo interessati provengono da climi temperati o tropicali, se vivono in fiumi a scorrimento rapido oppure in laghi, se frequentano le barriere coralline o provengono da altri mari.

Ricorderemo che ogni fondale interagisce “sciogliendosi” nell’acqua e facendole assumere un pH neutro, acido, o alcalino.

Troveremo in commercio svariate sabbie, ghiaie e rocce dai colori naturali o artificiali o addirittura di vetro e quindi, in questo caso non essendo minerali, neutre a ogni rilascio in acqua. Teniamo presente che, per quanto desiderosi di un ambiente alcalino, cioè poco o nulla acido, le pur belle bianchissime sabbie calcaree sono quasi sempre inadatte all’allestimento del nostro acquario.

Tutte le sostanze che si sciolgono in acqua vengono dette idrosolubili, e un classico esempio a tutti familiare è il sale marino iodato da cucina, il cloruro di sodio che in media nell’acqua del mare è sciolto nella percentuale del 3,5% il che sta a significare che, in ogni litro di acqua, troviamo 35 g di sale disciolto. Anche le acque dolci contengono in esse grandi quantità e varietà di sali: basti leggere la composizione chimica sull’ etichetta di una bottiglia di acqua da bere, per l’appunto detta minerale. Fra i minerali più importanti senz’ altro c’ è il calcio, in stretto rapporto col pH ma indispensabile, negli acquari di mare, per la costruzione degli scheletri degli invertebrati e la salute delle rocce vive.

 

Dott. Marco Gentile
Medico Veterinario
Albo 1622 Torino