Un “natural wall” per inverdire le pareti

Un “natural wall” per inverdire le pareti

Realizzare un “natural wall” è meno complesso di quanto possa sembrare. Esistono specifiche tecnologie che permettono l’ancoraggio delle radici dei rampicanti alle pareti, al fine di favorirne un vigoroso sviluppo: particolari sistemi di sono stati progettati appositamente per ottenere quello che gli architetti chiamano “living wall” o “natural wall”, il tutto con ricadute molto positive sia sulla qualità dell’ambiente che sulla vita e sull’aspetto estetico dei palazzi, la cui anima in cemento viene a essere in buona parte mascherata e abbellita. Il che si trasforma in un contributo alla sostenibilità dell’ambiente: in un anno, una parete verde di 30mq trattiene una quantità di CO2 che è pari a quella prodotta da un’auto che percorre 2000 Km. Ma anche senza tecnologie, un grigliato fissato al muro, vasche capienti e rampicanti adatti all’ambiente otterranno comunque un buon risultato, mascherando le pareti e portando vicino a noi foglie e fiori: un modo perfetto per vivere immersi nella natura anche nel cuore della città. Oggi le possibilità tecniche ci sono: ciò che ancora 10 o 20 anni fa sembrava impossibile, è diventato una realtà che conta oggi numerose applicazioni. Il rivestimento esterno di interi palazzi con un patchwork di essenze vegetali viene messo in pratica con un sistema di pannelli che contengono il substrato e il sistema di irrigazione. La scelta vegetale è il punto chiave: la tipologia e la disposizione delle piante nascono da una miscela di arte, tecnica e conoscenza, con risultati spettacolari che rispondono all’esigenza di rinaturalizzare i centri urbani. Di fatto grazie ai muri inverditi si crea una sorta di “parete ventilata” che assorbe il calore attraverso l’evapotraspirazione e di conseguenza raffredda la superficie della parete e l’aria circostante, migliorando la qualità ambientale e riducendo le isole di calore urbane.