Spinacio

Spinacio

Lo spinacio (Spinacia oleracea) è originario dell’Iran; sono stati gli Arabi a introdurlo in Spagna, nel XI secolo, ma la coltivazione su vasta scala prese piede solo nel XVIII secolo in Francia e Germania, da dove si è poi diffusa in tutto il continente.
È una pianta erbacea annuale, con una radice a fittone rossa vicino al colletto. Le foglie basali sono carnose, con picciolo lungo 5-10 cm e lembo di varia forma, liscio o bolloso lungo 10-20 cm; sono riunite a rosetta in numero di 20-30. Le raccolte si eseguono in maniera scalare, asportando progressivamente le foglie che hanno raggiunto la maturazione, cercando di non danneggiare il germoglio centrale delle piante, oppure estirpando l’intero cespo, con tagli effettuati alcuni centimetri sotto al colletto.
Grazie al contenuto in minerali, è remineralizzante e tonificante dell’organismo. La vitamina A giova alla pelle e alla vista; la vitamina C rinforza le difese organiche; la clorofilla, a composizione chimica simile a quella dell’emoglobina, combatte efficacemente l’anemia; il potassio abbassa la pressione troppo alta. Il ferro, invece, pur abbondante, è presente in una forma poco disponibile per l’organismo.

Ambiente
È una pianta annuale a giorno lungo, cioè viene indotta a fiorire all’aumentare delle temperature e delle ore di luce: le condizioni di sviluppo più favorevoli si hanno durante le stagioni primaverile e autunnale, mentre l’ottima tolleranza al freddo consente la coltivazione anche in periodi dell’anno in cui i terreni restano normalmente inutilizzati; infatti, piante ben sviluppate possono resistere fino a -7 °C. Lo spinacio non ama i climi caldi e siccitosi. Durante la stagione più fredda, si può coprire la zona coltivata con piccoli tunnel in polietilene. La posizione deve essere soleggiata, vista l’epoca (autunno e inverno) in cui si svolge la coltivazione. Può essere coltivato bene anche in grandi vasi.

Terreno
Predilige suoli sabbiosi e fertili, anche salini. La coltivazione in contenitore richiede vasche di almeno 40 x 40 x 40 cm, con un ottimo terriccio da orto e perfetto drenaggio sul fondo del vaso (ghiaia o biglie di argilla).

Semina/trapianto
La semina si effettua da fine agosto ai primi di ottobre per produzioni autunnali, in ottobre-novembre per raccolti invernali, indicati per le zone costiere e le aree a clima più mite, e in gennaio-aprile per raccogliere gli spinaci in primavera. Le semine, direttamente a dimora, vengono eseguite a spaglio o a file distanti 15-30 cm, ponendo i semi a una distanza di 4-8 cm sulla fila e a 1-2 cm di profondità.

Acqua
Bagnare bene dopo la semina e nelle prime fasi di sviluppo delle piantine se non piove a sufficienza; in seguito potrebbe bastare la pioggia. Evitare la bagnatura diretta delle foglie.

Concime
Alla semina e durante la coltivazione apportare poco concime a base di azoto, prestando attenzione a non superare gli 80-100 g/10 mq di superficie. Nello spinacio, ma più in generale in tutti gli ortaggi da foglia, apporti azotati eccessivi causano un accumulo di nitrati nelle foglie e la formazione di sostanze dannose per la salute umana.

Note
Occorre evitare lo sviluppo di infestanti, estirpandole a mano appena si formano. Nell’orto, per limitare l’evaporazione dell’acqua e conservare l’umidità del terreno, si consiglia di pacciamare le piante con un leggero strato di paglia o altri materiali vegetali.

Abbinamenti
Il ciclo colturale abbastanza breve (45-70 giorni) ne facilita l’avvicendamento e la consociazione con numerosi altri ortaggi, per es. tra ottobre e marzo con cavoli, carote, sedano, ravanelli e rape. Durante la stagione più calda buoni risultati si ottengono consociandolo con colture rampicanti (pomodori, piselli, fagioli ecc.), che garantiscono un miglior ombreggiamento delle giovani piantine.

Altri utilizzi
In erboristeria il succo dello spinacio viene impiegato come cicatrizzante e come rimedio per le scottature; in cosmesi entra in preparati per la cura della pelle.

Varietà
Tra le varietà a foglia riccia o bollosa, ideali per il consumo fresco, si ricordano America, con foglie arrotondate di colore verde scuro, indicata per raccolti estivo-autunnali e caratterizzata da buona tolleranza alla pre-fioritura; Riccio d’Asti o Bloomsdale, con foglie rotondeggianti, dotata di buona tolleranza al freddo e alla salita a seme e impiegata per semine autunnali e raccolte invernali; Matador, con foglie grande e leggermente bollose, cultivar standard, lenta a “montare”, impiegata per le coltivazioni primaverili e autunnali.
Le varietà a foglia liscia sono normalmente indicate per la surgelazione. Appartengono a questa tipologia Gigante d’Inverno, precoce, con cespo voluminoso e adatto alle semine estivo-autunnali; Lorelay, per colture estive, ben tollerante la salita a seme; Merlo Nero, lento a montare a seme, con cespo eretto formato da foglie leggermente bollose, carnose, verde intenso, per semine primaverili e autunnali per la buona resistenza al freddo.
Non è invece una Chenopodiacea, bensì un’Aizoacea lo Spinacio della Nuova Zelanda (Tetragonia tetragonioides) o spinacio estivo, del quale si staccano le foglie senza strappare la pianta, che rivegeta.

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