Slow gardening: rallentare e osservare per stare meglio

Slow gardening: rallentare e osservare per stare meglio

Lo Slow gardening non è per niente una moda ma un vero e proprio stile di vita. Chi vorrà avvicinarsi a questo gratificante approccio dovrà svestire le proprie attese dalla fretta, ritrovando nello spazio verde, di qualunque dimensione, i tempi “lenti” della natura. La gratificazione istantanea non è quasi mai durevole e quindi anche la scelta delle piante e la loro collocazione in vaso o in terra dovranno richiedere una riflessione e osservazione dell’ambiente, per scegliere bene. Il che si trasforma in un risultato che cresce gradualmente con gli anni, che ci accompagna senza soverchiarci di impegni per la cura.
Lo slow gardener non avrà un prato impeccabile come quello del golf in un country club, né avrà collezioni di specie delicate e sensibili che solo una continua dedizione può tenere in vita; preferirà piante acquistate presso i garden center, quelle ottenute da seme e da scambi con amici. E si troverà immerso in un ambiente in cui le piante riescono a trovare un buon equilibrio con minimo impegno. Lo slow gardener non ha esigenza di apparire: se è alle prime armi inizia “in piccolo”, con poche e semplici piante, e lascerà crescere la sua abilità e capacità nel tempo.
Giardino “imperfetto” per godersi la natura
Slow gardening significa lasciare più spazio alla libertà della natura per rispettare gli equilibri dell’ecosistema, con il vantaggio di riscoprire più tempo libero per il riposo, la lettura, la conversazione o la beata solitudine.
Più tempo libero per curare corpo e mente
Terrazzo e giardino diventano lo spazio privilegiato per la propria palestra personale, sicura e appartata. Grazie a laptop, tablet o smartphone, il contatto con il resto del mondo resta assicurato: oggi è facilissimo trovare lezioni online di yoga, pilates o qualsiasi altra attività da svolgere nell’intimità del nostro spazio verde.
Il piacere dell’attesa
Giardinaggio lento significa ridare valore alla pazienza, che ci avvicina intimamente alla natura. Le piante, anche se vengono ben concimate, hanno propri ritmi di sviluppo; chi sceglie di seguire il calendario lunare per semine, trapianti e potature potrà a volte trovarsi costretto a rimandare di giorni e giorni un certo lavoro, per aspettare che la luna sia nella posizione giusta per influenzarne i risultati. La lentezza è più marcata se scegliamo di coltivare piante da orto, che ci pongono davanti alla necessità di contenere la nostra impazienza. Il prezzemolo ci mette 30-40 giorni a germogliare, le verze vengono pronte da cogliere mesi dopo il trapianto…. e così via. Ma non bisogna pensare che slow gardening sia necessariamente pigro: è attivo ma in modo adeguato a un approccio calmo, sereno e ricostruttivo.