Le Bromeliacee

Le Bromeliacee

La famiglia delle Bromeliacee è vastissima, comprende circa 50 generi e oltre 3400 specie, molte delle quali, incluso quelle utilizzate come piante ornamentali, sono epifite: vivono aggrappate a tronchi e rami di alberi. Le Bromeliacee coltivate sono principalmente quelle dei generi Guzmania, Aechmea, Vriesia, Tillandsia, Billbergia, Neoregelia, Cryptanthus. Ananas è la specie coltivata come pianta da frutto e anche ornamentale.

Provengono dall’America centrale tropicale, dagli USA meridionali fino al Brasile. Una sola specie è originaria dell’Africa occidentale e Nuova Guinea (Pitcairnia feliciana).

FACILITA’ DI COLTIVAZIONE ♣♣♣♣♣
Tutte le Bromeliacee, e le Tillandsia in particolare, possono essere coltivate su pezzetti di tronchi o di corteccia: qui le piante trovano condizioni di crescita analoghe a quelle che hanno in natura.
Dopo l’acquisto le Bromeliacee possono essere lasciate nel vaso vivaistico oppure trapiantate in un vaso di poco più grande.
Utilizzare un terriccio di alta qualità, universale o per piante verdi. Le Tillandsia vivono anche senza terra o aggrappate a un tronchetto di legno, mantenendo umida la base delle piantine con frequenti spruzzature.
Non hanno bisogno di vasi grandi; utilizzate contenitori colorati, in sintonia con quelli dei fiori e del fogliame.

TEMPO NECESSARIO PER LA CURA ♣
I “fiori” (brattee) durano molte settimane, le foglie rimangono belle molto a lungo e spesso le piante vivono in casa o in ufficio anche per anni con pochissime cure. Le foglie ingiallite si eliminano tagliandole alla base. Quando il fiore appassisce, dopo 30-90 giorni secondo le condizioni ambientali, si può rigenerare la pianta staccando un getto laterale, da ripiantare in un vasetto.
Le foglie si puliscono con un panno umido. Non usare lucidante fogliare.

Le Bromeliacee hanno bisogno di un substrato umido ma non fradicio, altrimenti il fusto e le radici marciscono. Se possibile, utilizzare acqua piovana (non amano il calcare e il cloro dell’acqua del rubinetto). Vaporizzare spesso acqua non calcarea sul fogliame. Togliere l’acqua stagnante dal sottovaso se dopo mezz’ora dall’innaffiatura non è stata ancora assorbita (temono molto i ristagni idrici). Hanno modeste esigenze in fatto di nutrimento. Può essere sufficiente concimare ogni 15 giorni, metà dose rispetto alle dosi suggerite sulla confezione del prodotto.
Prima di concimare è bene inumidire il terriccio, se al tatto risulta asciutto.
Le cure delle piante su tronchi sono semplici: molta luce e spruzzature di acqua non calcarea alla base delle piante, per fornire una certa umidità.

VALORE ESTETICO ♣♣♣♣
La famiglia delle Bromeliacee stupisce per l’incredibile varietà di colori delle foglie e delle brattee (foglie trasformate e colorate) all’interno delle quali si formano i fiorellini veri e propri.
Esistono varietà con sfumature calde (arancio, rosso, giallo) e altre con tonalità rosa e viola. Alcune Tillandsie hanno splendide foglie grigio-argento.
Oggi offre specie e varietà per ogni esigenza, da quelle minuscole che stanno nel palmo di una mano ai grandi esemplari alti anche più di un metro; in genere sono piante poco ingombranti. La forma e i colori parlano di terre calde ed esotiche ed esprimono la grande vitalità degli ambienti tropicali.
Senza spine e con crescita lenta, disponibili anche in esemplari di piccole dimensioni, sono piante che trovano spazio in qualunque ambiente; molto adatte anche per i kokedama (le piccole piante su sfere di muschio da appendere) e per i terrari in vetro.

Ambiente:
Le Bromeliacee sono tropicali: amano il caldo umido, vivono bene sopra i 16-18° C; non temono l’afa estiva ma non tollerano il
sole. Richiedono posizioni con luce filtrata, come avviene in natura (vivono sotto le foglie degli alberi). Devono essere lontano da fonti di calore (termosifoni, fornelli…) e al riparo da correnti d’aria fredda. In balcone e giardino vivono in estate in un angolo ombroso e protetto dal vento.

Una delle Bromeliacee più curiose è Tillandsia, chiamata anche “muschio spagnolo” (Spanish moss): non ha radici e vive appesa ai rami degli alberi.
Vive bene in casa (e all’aperto in estate, in ombra), in luce ma senza sole diretto, con spruzzature quotidiane di acqua piovana. Usando quella del rubinetto, va lasciata nell’innaffiatoio 24 ore per far depositate il calcare sul fondo.

Abbinamenti:
Perfetti i mix di Bromeliacee diverse; a queste piante si possono accostare altre piccole piante tropicali da interno.

Problemi e rimedi:

  • Le punte delle foglie si seccano: carenza d’umidità. Vaporizzate ogni giorno il fogliame; posate il vaso in un sottovaso con un letto di biglie d’argilla in un velo d’acqua.
  • Foglie basali che si seccano: mancanza d’acqua. Mantenete il substrato più umido.
  • Il fiore si secca: è normale dopo qualche settimana. La pianta ha concluso il suo ciclo ma si può tentare la moltiplicazione utilizzando uno dei giovani getti laterali, da staccare e trapiantare.

Curiosità: 

  • Il nome scientifico della famiglia, Bromeliacee, fu scelto da Linneo in onore di un suo conterraneo, il botanico svedese Olaus Bromel.
  • La Bromeliacea più grande è Puya raimondii, cresce fino ai 4800 m di altitudine in Perù e Bolivia, dove è nota come “regina delle Ande”, e arriva a oltre 4 metri di altezza; è fra le poche Bromeliaceee che resiste al freddo.
  • Le Bromeliacee sono simbolo di vivacità, fantasia, capacità di esprimere bene i propri sentimenti.