La gerarchia nel cane

La gerarchia nel cane

La gerarchia nel cane risale alla notte dei tempi. Per gestire al meglio i nostri cani è necessario immergersi nel loro mondo e conoscere in modo più approfondito il loro modo di pensare.
Gli etologi, cioè gli scienziati che studiano il comportamento animale, hanno scoperto diversi anni or sono che i nostri cani mantengono ancora fortemente la memoria del loro antenato: il lupo.

Nonostante siano migliaia di anni che lupo e cane hanno preso strade evolutive differenti, i nostri cani percepiscono ancora oggi la famiglia in cui vivono come un branco.
Il branco è costituito da un gruppo di individui che vive, caccia e si muove insieme e tutti i membri cooperano nella protezione del territorio e nella crescita dei cuccioli, ma ci sono alcune regole per evitare che si creino conflitti interni: esiste infatti una gerarchia secondo la quale ogni individuo ha un posto ben preciso.

In cima alla scala gerarchica si trova la coppia alfa, cioè il maschio e la femmina che si occupano di proteggere tutti gli altri membri e di coordinare le attività del gruppo. La coppia alfa è quella a cui gli altri fanno riferimento, sono i responsabili del branco cui tutti si affidano perché sono i più maturi, intelligenti, equilibrati e coerenti. Essere leader è un compito difficile, che richiede grandi competenze e capacità.  E’ importante comprendere questa visione del mondo che ancora oggi i nostri cani portano dentro: siamo noi proprietari, infatti, che dobbiamo assumere il ruolo di leader, di guida per il nostro amico peloso. In caso contrario il cane potrebbe sentirsi privo di un chiaro punto di riferimento, diventanto quindi poco obbediente e talvolta aggressivo verso i famigliari stessi.

Come possiamo quindi ottenere agli occhi di Fido il ruolo di leader?
Semplicemente comportandoci come farebbe il capobranco:
1) La famiglia deve mangiare sempre prima del cane: i leader infatti sono i primi ad aver accesso al cibo, solo dopo mangiano i subordinati
2) Il cane non deve dormire in posizioni privilegiate e di controllo: sono da evitare letto, divano o luoghi da cui riesca a controllare tutti i movimenti dei famigliari. Sono i leader, infatti, che si occupano di difendere il territorio e di prendersi cura degli altri individui del branco, controllando e viglilando da posizioni privilegiate
3) I proprietari devono essere i primi ad uscire ed entrare da porte e cancelli. Questo atteggiamento comunica al nostro cane che siamo noi leader che ci prendiamo la responsabilità di controllare cosa ci sia dietro la porta o dietro l’angolo della strada: se ci fosse un pericolo sono proprio i leader se ne occuperanno e difenderanno i subordinati
4) Sono i proprietari che devono decidere quando è ora di giocare e interagire, non viceversa. Molti cani ci addestrano a rispondere alle loro richieste: vengono con la palla e noi siamo pronti ad obbedire e tirargliela, ci chiamano con la zampa e noi obbediamo dando subito una carezza, grattano la porta e noi corriamo ad aprirla, etc. E’ più corretto, invece, che siano i proprietari a chiamare il cane per giocare, accarezzarlo o per portarlo a passeggio. Infatti sono i capobranco che iniziaano e terminano ogni interazione.
Una buona educazione di base, fatta attraverso metodologia gentile e con l’aiuto di un educatore cinofilo professionista, è un altro punto cruciale nel rapporto con i nostri cani: saper comunicare con loro, capire come gestirli e come interagire correttamente ci permetterà di avere un ruolo più affidabile e coerente ai loro occhi.
Evitiamo sempre e comunque ogni forma di addestramento coercitivo: non è la forza che ci rende un buon leader, ma la conoscenza dell’etologia del cane.

Sai quali sono i trucchi per migliorare il comportamento del tuo cane?

Alcuni suggerimenti e qualche informazione utile a comprendere quale sia la corretta relazione con il tuo cane.