Irrigare le piante in terrazzo è spesso impegnativo, ma è molto difficile che chi possiede un terrazzo o un balcone, di dimensioni non troppo modeste, non venga allettato dalla possibilità di avere un giardino ‘sospeso’ tutto per sé, da non condividere con gli altri condomini. Prima di dare inizio all’avventura, però, è bene far controllare da professionisti e da tecnici almeno due cose: la capacità strutturale del solaio di sorreggere pesi anche notevoli e l’assoluta impermeabilità della soletta. E’ inoltre essenziale che il progetto del giardino sospeso preveda in modo preciso le soluzioni per un perfetto drenaggio delle acque. Viceversa, per chi già ha provveduto a tutto questo e da anni suda le classiche quattro camicie per bagnare tutte le sue piante, è forse arrivato il momento di pensare ad un aiuto meccanico in grado di alleviargli il problema.
Va innanzitutto ricordato che le piante che vivono nei contenitori non hanno le stesse possibilità di accesso all’acqua di cui invece usufruiscono le loro sorelle che abbiamo messo a dimora in giardino. Siamo noi, più che il cielo, a doverci pensare. Se poi il tempo è molto secco e caldo, esse necessitano anche di due-tre annaffiature al giorno!
Una seconda premessa è che le piante vanno bagnate quando è utile farlo, né più né meno, vale a dire quando il terriccio è realmente privo d’umidità. Spesso le piante muoiono per eccesso d’acqua, non meno che per la sua mancanza.
Attrezzi e strumenti
Il metodo più semplice per bagnare le piante in terrazzo è ovviamente l’uso di un annaffiatoio o di una canna, ma gli svantaggi relativi all’impegno sono di tutta evidenza.
Se dobbiamo bagnare cesti appesi o vasi agganciati all’esterno dei balconi, è meglio ricorrere ad una lancia rigida, che è certamente più maneggevole di un annaffiatoio o di una canna.
Lo strumento di gran lunga più efficace è però un piccolo impianto automatico d’irrigazione a goccia, ovviamente posizionato da persone esperte, il quale risolve ogni problema di fatica e anche di tempi. Il tubo che conduce l’acqua viene in questo caso collegato ad un elemento che ne riduce la pressione, così che il liquido fluisce in una rete di condotti sorretta da sostegni infilati nei vasi. Da tubicini con piccoli fori l’acqua viene gradualmente rilasciata con l’ulteriore aiuto di un timer programmato che ne regola i tempi.
Scarica qui la scheda sul tema della Microirrigazione goccia a goccia.