Il rospo africano

Il rospo africano

Un inconsueto animale da compagnia, forse destinato alle fanciulle in cerca di un principe azzurro nascosto… è il rospo africano, a volte denominato anche Platanna, che corrisponde allo Xenopus laevis della classificazione scientifica.

Come dice il suo nome, esso è un anfibio originario del continente africano. Può essere allevato in casa allestendogli un terrario umido. Il fondo potrà essere costituito da torba di sfagno e doteremo la teca, di plastica o cristallo infrangibile, di nascondigli creati con cortecce e tronchi e di qualche pianta come il photos o il ficus benjamin. Essenziale è la presenza di una vaschetta d’acqua sufficientemente ampia da permettere al rospo di immergersi frequentemente e di sgranchirsi in qualche breve nuotata. Sulla superficie dell’acqua sarebbe ideale potere disporre qualche pezzo di corteccia galleggiante a modo di zattera sulla quale il rospo possa riposare.

La temperatura dell’acqua, per mezzo di un termostato, deve essere mantenuta a circa 20-27°C. Le ore di luce possono essere garantite da lampade a bassa intensità.

Il rospo africano, che è molto docile e facilmente maneggiabile, può essere alimentato con vermi, piccoli crostacei liofilizzati come i gamberetti per tartarughe acquatiche, insetti e piccoli grilli vivi reperibili nei negozi per erpetologia.

La riproduzione, in terrario, in appartamento, non è troppo complessa. Dobbiamo indurre la fertilità del maschio e della femmina mantenendoli per 2- 3 settimane ad una temperatura di circa 20°C (cosiddetto periodo di brumazione). Quindi innalzeremo la temperatura dell’ acqua fino a 28°C per una settimana. All’ottavo giorno provocheremo un drastico abbassamento della temperatura aggiungendo nella vaschetta acqua a 10°C.

I rospi in natura depongono le uova due volte all’anno, costituendo nidi in acqua di 500- 600 uova per volta. Subito dopo la deposizione le uova devono essere rimosse e mantenute in un altro contenitore con acqua a 20-21 °C per 2-3 giorni.

In questa “nursery” avverrà la metamorfosi, che si compirà nell’arco di 2 mesi e mezzo.

Dott. Marco Gentile Medico Veterinario Albo 1622 Torino