Il ravanello

Il ravanello

Il ravanello o rapanello (Raphanus sativus var. radicula) appartiene alla famiglia delle Crucifere o Brassicacee. È probabilmente originario delle regioni dell’Europa occidentale o dell’Asia meridionale e, grazie alla brevità del suo ciclo colturale e all’estrema facilità di coltivazione, era già diffuso in Egitto, in Grecia e nell’antica Roma.
È una pianta annuale la cui parte edule è costituita dalla tipica radice fittonante, carnosa e a polpa bianca che, ingrossando, assume forme e colori diversi in funzione della varietà. Il ciclo colturale dura da 3 settimane nel periodo estivo a 2-3 mesi durante l’inverno.
La raccolta si effettua appena, scalzando il colletto, la radice appare ben formata. Per le varietà a ciclo precoce, la raccolta inizia già 20-30 giorni dopo la semina, mentre le cultivar più tardive richiedono anche 8-10 settimane per raggiungere la completa maturazione. Le raccolte si eseguono scalarmente, estirpando l’intera piantina quando le radici hanno completato l’accrescimento e cominciano ad affiorare dal terreno. Raccolte tardive provocano perdita di consistenza, spugnosità e cuore cavo nelle radici.
Per l’elevato contenuto in vitamina C, ferro, sali minerali (potassio, fosforo, calcio ecc.) e acqua, è particolarmente indicato nelle diete ipocaloriche e per il consumo durante la stagione estiva.

Ambiente

Presenta limitate esigenze climatiche e si adatta particolarmente agli ambienti a clima temperato-umido; trova ideali condizioni di sviluppo a 15-20 °C, mentre l’esposizione prolungata delle piante a temperature eccessive può indurre alla pre-fioritura, o conferire alle radici un sapore troppo piccante: per questo nell’orto, nella stagione più calda, è buona norma seminarlo in aiuole ombreggiate o parzialmente riparate dal sole (deve comunque avere 4 ore di sole quotidiane). Oggi viene coltivato facilmente in vaso sui terrazzi di città.

Terreno

Predilige terreni sciolti; suoli sassosi portano alla produzione di radici deformi. Si può coltivare anche in vasi e cassette da fiore (minimo 30 x 20 x 20 cm), con un buon terriccio per piante da fiori o da orto e un ottimo drenaggio sul fondo (ghiaia o biglie di argilla), seminando ogni 30 giorni in vasi diversi per avere ravanelli in sequenza, per tutta l’estate.

Semina/trapianto

Si semina, a 1-2 cm di profondità, su file distanti 10-15 cm, a distanza di 3-4 cm sulla fila, oppure a spaglio. Il tempo di germinazione è minimo, in estate già in 2-3 giorni è possibile vedere il primo germoglio. La semina si effettua direttamente a dimora per tutto l’anno (tranne che da dicembre a gennaio), anche in vaso o cassetta. Semine scalari a intervalli di 2-3 settimane assicurano quasi un anno intero di raccolto.

Acqua

L’irrigazione è fondamentale ogni giorno in piccola quantità per avere radici succose e tenere. Bagnature insufficienti conferiscono alle radici piccantezza e consistenza legnosa; forniture eccessive provocano spaccature. Soprattutto sulle piante coltivate in vaso il terriccio deve sempre rimanere leggermente umido.

Concime

Sono da evitare apporti di sostanza organica. L’azoto si somministra invece a partire dalla semina, in piccole quantità una volta al mese: attenzione, perché gli eccessi di azoto possono provocare spaccature nelle radici e ridurne la conservabilità. Nei terreni fertili e con cultivar a ciclo precoce è possibile ottenere ottimi risultati anche senza concimi.

Note

Il diradamento è necessario è al momento dell’emissione della seconda-terza foglia vera, lasciando le piante a una distanza di 4-7 cm sulla fila per le cultivar a ciclo estivo, e a 10-15 cm per quelle a frutto più grosso o a ciclo invernale.
Le sarchiature sono importanti in primavera-estate, quando è maggiore il rischio di competizione con le malerbe.

Abbinamenti

Il ravanello non presenta particolari problemi di avvicendamento e può essere coltivato in successione a diversi ortaggi (pomodori, zucchine ecc.), ma non ad altre Crucifere. Nell’orto familiare, in funzione dell’epoca di coltivazione, viene spesso coltivato in consociazione ad asparagi, bietole da orto, carote, cavoli, cipolle, melanzane, piselli, pomodori e spinaci. È diffusa anche l’associazione con lattuga e crescione, colture in grado di migliorare la qualità delle radici, attenuandone la piccantezza.

Altri utilizzi

La tradizione popolare gli attribuisce numerose virtù salutistiche e medicinali; attualmente gli vengono riconosciute proprietà diuretiche, digestive e antinfettive. In cosmesi si presta per la preparazione di maschere efficaci nel trattamento dei foruncoli.

Varietà

Numerose sono le varietà presenti sul mercato. Vengono normalmente classificate in funzione della precocità del ciclo, dell’epoca di coltivazione, della tipologia e del colore della radice. Sono disponibili cultivar a radice tondeggiante o mezza lunga, con scorza completamente rossa o a punta bianca, e con radice allungata a buccia rossa o bianca.
Le varietà più produttive sono, per i ravanelli tondi e rossi, Rosso tondo Precocissimo (piccolo, scarlatto e sodo) e Cherry Belle (sferico, del diametro di circa 2,5 cm, rosso brillante); per quelli bianchi e oblunghi, Candela di Ghiaccio (candido, lungo fino a 40 cm per 5 cm di diametro) per i rossi e oblunghi, Candela di Fuoco (rosso, lungo fino a 25 cm, polpa tenera non piccante e profumata), Lungo o Torino (cilindrico, tenero, di sapore gradevole), Gigante siculo (varietà tipica estiva indicata per i climi caldi, con radici tondo-allungate, rosso carminio).

Forse ti interessa anche…

Verdure per conoscere il pianeta