Il pericolo zecca

Il pericolo zecca

I principali generi di zecca presenti in Europa sono Ixodes, Dermacentor, Rhipicephalus ed Haemaphysalis.

Le specie appartenenti al genere Ixodes sono le cosiddette “zecche dure”, importanti in quanto responsabili della trasmissione di gravi malattie. Ixodes ricinus, Ixodes hexagonus , Dermacentor reticulatus vivono allo stadio larvale nelle tane dei roditori selvatici, e da adulti nell’erba. Esse trasmettono patologie anche all’uomo quale la febbre da zecche negli USA. La zecca femmina ingerisce dai 2 ai 4 ml di sangue a pasto e nell’area cutanea in cui inserisce il proprio rostro, cioè l’apparato buccale succhiante, si crea un’area necrotica con reazione infiammatoria acuta, edema, e talora persino un ascesso infetto. La principale azione patogena è quella anemizzante, ma la saliva può indurre reazioni allergiche ed anafilattiche perché ricca di tossine.

Raggiunto l’ospite la zecca si sposta nell’area cutanea più adatta a nutrirsi come le orecchie, la superficie interna degli arti, lo scroto maschile o i capezzoli, cioè dove la pelle è più sottile e qui, dopo 10-30 minuti inizia a far penetrare l’organo buccale che le consente di succhiare il sangue. Dopo circa una settimana di pasti la zecca femmina cade dall’ospite, cerca una fenditura protettiva nel terreno nella quale entro 48-72 depone dalle 2000 alle 10000 uova, dopo di che la femmina muore. La nuova generazione compie la muta nell’ambiente e nell’arco di un mese è in grado di infestare nuovi mammiferi ospiti.

Il prodotto ideale zecchicida in fialette “spot on” o in collari antiparassitari deve avere le seguenti caratteristiche:

  • agire entro 48 ore dall’infestazione per evitare il pasto di sangue e con esso la trasmissione di malattie infettive veicolate da zecche;
  • avere azione persistente per garantire una lunga copertura temporale;
  • essere resistente all’acqua;
  • essere poco tossico per il cane o il gatto e residuare poco nell’ambiente.

Le principali malattie infettive protozoarie trasmesse da zecche sono: la babesiosi, la malattia di Lyme, l’epatozoonosi, l’erlichiosi canina e la piroplasmosi. Queste sono tutte malattie emolitiche che cioè implicano una emolisi (rottura dei globuli rossi dentro a vene ed arterie), quindi responsabili di gravi e perniciose anemie. Il soggetto infettato presenterà subito febbre anche elevata, aumento di volume dei linfonodi esplorabili, anoressia e stanchezza, scarso rendimento atletico e, per ultimo, spesso meta emoglobinuria, ossia le urine che assumono un inquietante colore marrone simile al colore della Coca-Cola.

La terapia è possibile ma la prognosi è tanto più favorevole quanto più precoce è stato il riconoscimento dell’infezione e, se sottovalutata, la malattia potrebbe essere mortale.

Dott. Marco Gentile
Medico Veterinario
Albo 1622 Torino

 

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