Gelsomino giallo (Jasminum nudiflorum)

Gelsomino giallo (Jasminum nudiflorum)

È molto amato per la sua versatilità e rusticità, ma soprattutto perché anticipa la primavera mentre ancora imperversa il gelo: il gelsomino giallo, o di San Giuseppe (Jasminum nudiflorum), esplode in un tripudio di fiorellini dorati già a dicembre, con piena fioritura a febbraio-marzo. La fioritura resa ancora più spettacolare dal fatto che appare prima della comparsa delle foglie, sui rami nudi. Al Sud, nei climi miti e nelle esposizioni protette non è raro vedere i primi fiori persino a Natale. Si tratta di un arbusto a foglia caduca, alto fino a 2 m, a portamento strisciante o ricadente, facile da coltivare e poco esigente, che cresce bene quasi ovunque, sfidando il gelo perfino contro i muri rivolti a nord. I fiori sono piccoli (2 cm), imbutiformi, di un colore ricco e luminoso: la fioritura è molto gradevole ma non profumata, a differenza dei gelsomini a fiore bianco.

Utilizzi
Questo arbusto si può utilizzare come rampicante per coprire muri, pergole oppure come pianta ricadente per la copertura di muri, scarpate o anche nei giardini rocciosi. In giardino è grazioso come pianta singola, ma diventa spettacolare se utilizzato a gruppi o in filari o per dar vita a una siepe fiorita. Può diventare anche un’ottima tappezzante se si sfrutta il suo portamento strisciante. Data la sua elevata rusticità si può utilizzare anche su balconi, in contenitori ampi e profondi.

Ambiente
Cresce bene al sole o in mezz’ombra, evitando le zone poco luminose: l’esposizione ideale è a Sud o a Ovest. Scegliere una zona riparata dai venti freddi, che potrebbero danneggiare la fioritura. Il caldo estivo non lo mette alla prova: lo regge bene come il gelo invernale.

Terreno
Molto adattabile, il gelsomino invernale non ha particolari esigenze di terreno, che deve solo essere profondo per ospitare le sue vigorose radici. Accetta anche il suolo argilloso.

Acqua
Poco esigente, apprezza irrigazioni regolari, più abbondanti in estate, quando è bene evitare di lasciare la pianta esposta a una prolungata siccità che provoca il denudamento dei rami più esposti a sole e al vento.

Concime
Ogni anno a fine ottobre fornire nutrimento organico (letame in pellet, granuli o polvere) ripetendo l’operazione anche ad aprile sulle piante più giovani che hanno bisogno di maggiore energia.

Note
Pur non essendo rampicante, può assumerne le sembianze se viene guidato e legato periodicamente alla struttura sulla quale si decide si allevarlo.

Abbinamenti
Si presta ad essere unito ad altre rampicanti o sarmentose di inizio primavera, come la bella Clematis montana, oppure a formare uno sfondo di fiori dorati alle bordure primaverili di bulbose gialle, come i narcisi.

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