Echeveria

Echeveria

Il genere Echeveria, appartenente alla famiglia delle Crassulacee, è originario del Messico e comprende simpatiche piante succulente dalle forme regolari e geometriche, perfette per chi ama l’ordine e il minimalismo. Sono in genere abbastanza regolari anche nella fioritura, se si soddisfa il loro fabbisogno di freddo invernale.
Si caratterizzano per le rosette di foglie grasse, addensate fra loro e spiralate, tondeggianti o appuntite e piatte, glabre o pelose, tinta unita dal grigio al verde pisello, al verde smeraldo, al porpora o maculate o variegate con tonalità viranti dal verde al rosso. Le rosette possono rimanere appiattite sul terreno o innalzarsi all’apice di rami legnosi, bruni, glabri o coperti da peluria. Dall’interno della rosetta si sollevano, da marzo a luglio, lunghi steli che portano infiorescenze a cima, di dimensioni comprese fra 1 cm e 2 m secondo la specie, date da piccoli fiori a calice stellato nei toni del bianco, giallo, arancio o rosso.
Fra le oltre 100 specie, E. elegans è data da sole rosette di foglie grasse, addensate fra loro, tondeggianti e piatte, da cui si innalzano cime di piccoli fiori nei toni del giallo-arancio-rosso, molto graziosi; E. setosa ha invece lunghi fusti rigidi, coperti da peluria marrone scuro, che portano all’apice rosette di foglie carnose, ovali e pelose, che si riempiono di corolle giallo-arancione.

Utilizzi
Bellissime piante che possono formare veri e propri cuscini in giardino o nella roccaglia delle aree più miti del nostro Paese, veramente spettacolari per le dimensioni che raggiungono una volta acclimatate. Più frequentemente si utilizzano in vaso o in ciotola (l’apparato radicale non è molto esteso). Ideali per il giardinaggio dei bambini, anche piccoli (non sono spinose).

Ambiente
L’echeveria si può coltivare in piena terra solo nelle zone costiere più miti del Sud Italia e sulle coste tirreniche fino al Lazio, in posizioni riparate, anche su roccaglia o muretti a secco, purché in pieno sole tutto l’anno. In tutto il resto d’Italia si coltiva solo in vaso, all’aperto senza protezioni da aprile a ottobre, e nei restanti mesi in ambiente protetto e fresco, per esempio sul pianerottolo, in veranda o in una stanza non riscaldata. La posizione prescelta deve essere lontana dal passaggio e non deve prevedere ulteriori spostamenti, perché gli urti spezzano con grande facilità i rami e le foglie.

Terreno
La terra del giardino deve essere leggera e soffice, molto ben drenata, anche aggiungendo uno strato di ghiaia grossolana sul fondo della buca d’impianto. Se coltivata in contenitore apprezza vasi o ciotole di terracotta, dove può permanere anche per anni, vista la delicatezza dei rami che, nell’operazione di rinvaso, spesso si spezzano. Desidera un terriccio poroso e molto drenante, composto da terra per piante da fiore unita a sabbia grossolana e lapillo vulcanico, oppure un terriccio per piante grasse.

Acqua
Le annaffiature devono essere regolari e abbondanti da maggio a settembre sul terriccio ben asciutto, nulla nei restanti mesi.

Concime
Si concima una volta al mese da marzo ad agosto con un prodotto per piante grasse nell’acqua d’annaffiatura.

Note
Dopo la fioritura tagliate alla base l’intero stelo che portava i fiori. Si moltiplica per talea di rametto, ma anche da una singola foglia e perfino dalle minuscole foglioline che ornano lo stelo dell’infiorescenza. Basta appoggiarle su terra sabbiosa per avere in poco tempo una nuova piantina che ha formato radici.

Abbinamenti
Le forme dell’echeveria e la tendenza ad allargarsi progressivamente fanno sì che la coabitazione con altre specie (ma anche con altri esemplari della stessa specie) sia pressoché impossibile.

Curiosità
La specie Echeveria derembergii, molto ricercata dai collezionisti, ha le rosette portate su alti steli fitti; Echeveria lilacina viene chiamata anche hojas de plata, foglie d’argento, per la peluria grigia e lucente che copre il fogliame

Scarica la scheda

Scopri il mondo delle PIANTE GRASSE

Tanti consigli su come coltivare le diverse tipologie di piante grasse, e interessanti spunti per curarle al meglio.