Terre e terricci per il bonsai

Terre e terricci per il bonsai

Per un bonsai le principali qualità che deve possedere un buon substrato sono la scioltezza, la giusta bilanciatura dei componenti e la capacità idrica, intesa sia come possibilità d’imbibizione sia come capacità di sgrondo delle acque di irrigazione.

Alla struttura del terriccio per bonsai concorrono varie componenti, miscelate tra loro in diverse proporzioni a seconda del tipo di pianta che devono alimentare e in base alle scelte del bonsaista. Tra le varie miscele, una delle più utilizzate prevede la presenza in parti uguali di terriccio da giardino, terriccio di foglia o torba setacciata, sabbia di fiume sterilizzata: il terriccio da giardino (scuro e pastoso, con una componente argillosa) migliora l’adesione del substrato alle radici; il terriccio di foglie o la torba provvedono a renderlo leggero e ricco di humus (sostanza organica fondamentale alla vita delle piante); la sabbia conferisce alla miscela un’elevata capacità drenante e favorisce la circolazione dell’aria, allo scopo di evitare il pericoloso fenomeno dell’asfissia delle radici.

La corretta aerazione ottenuta con una giusta miscela agevola lo sviluppo di microflora (batteri e micorrize), necessaria per lo svolgimento della corretta attività dell’apparato radicale.

Le latifoglie e i giovani alberi a crescita rapida preferiscono una miscela contenente una bassa percentuale di terriccio da giardino; mentre le conifere, le piante ad accrescimento lento e quelle vecchie apprezzano una maggiore percentuale di sabbia rispetto alle proporzioni base. Una buona miscela per latifoglie può quindi essere data da una parte di terriccio di bosco, una di torba e una di sabbia. Per le conifere, invece, è idonea una miscela costituita da una parte di terriccio da giardino, una di torba e due di sabbia.

Terricci e materiali inerti per bonsai
I diversi tipi di substrato per bonsai reperibili in commercio rispondono alle molteplici esigenze delle diverse specie vegetali.

La sabbia è indispensabile per mantenere un corretto grado di umidità e facilitare la radicazione. Non utilizzate mai la sabbia di mare, carica di sale, nocivo ai vegetali: l’ideale è quella di fiume, ben setacciata. Prima dell’uso, deve anche essere sterilizzata, esponendola al sole estivo in uno strato sottile per almeno una settimana o passandola in forno a 50 °C (tenendo lo sportello semiaperto) per 50 minuti, ben sgranata su una teglia o sulla leccarda.

  • L’akadama fine è una terra di origine vulcanica, utile per le specie che necessitano di un pH basico.
  • Il kanuma è una terra d’origine vulcanica, adatta alle specie che richiedono un terriccio acido.
  • La pozzolana, sempre di natura vulcanica, serve per mantenere un corretto drenaggio del terriccio.
  • Il terriccio per conifere è idoneo a tutte le specie che desiderano substrati ben drenati e leggermente acidi.
  • La ghiaia è indispensabile per assicurare un corretto drenaggio della terra.
  • L’akadama grossa, unitamente a quella fine in proporzioni corrette, permette di ottenere un substrato con struttura ottimale.

Per saperne di più: Bonsai, Giunti 2009
Foto: ©Archivio Giunti