Cedro

Cedro

Il cedro (Citrus medica), della famiglia delle Rutacee, è originario dell’Asia sud-orientale. Fu classificato già da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia col nome di “mela assira”. Oggi è coltivato in Calabria, nella fascia costiera nota come “Riviera dei Cedri”.
È un arbusto o piccolo albero, alto fino a 8 m. Ha fiori grandi, di colore rosso-violaceo in boccio, mentre all’apertura hanno interno bianco ed esterno soffuso di viola. La fioritura è continua, con picchi in primavera e autunno. I frutti, del peso di 300-600 g, sono grandi (fino a 30 cm di lunghezza), a superficie liscia o rugosa, con buccia gialla e molto spessa (fino al 70% del frutto).
Il frutto ha un sapore agro poco appetibile; si utilizza la scorza per la preparazione di canditi, acqua e sciroppo di cedro, liquori e per l’estrazione di oli essenziali utilizzati in farmaceutica. Dal succo si preparano bibite analcoliche.
Numerose sono le varietà utilizzate in agricoltura; una delle più note è la “Cedro liscio di Diamante”. I limoni cedrati (in genere utilizzati come ornamentali) possono essere considerati ibridi fra limoni e cedri; producono frutti che ricordano il cedro per la pezzatura e lo spessore della buccia, idonea alla canditura, mentre simile al limone è l’aspetto della pianta, che risulta però meno esigente del cedro per quanto riguarda la temperatura.

Ambiente
Il cedro è tra gli agrumi più sensibili al gelo, perché già attorno allo zero perde completamente le foglie. Può quindi essere coltivato in piena terra solo in zone dove il termometro non scenda mai sotto lo zero, oppure in vaso da riparare in una stanza fresca in inverno nel Nord Italia. L’esposizione deve essere pienamente soleggiata. Tollera le brezze, anche marine, ma non i venti impetuosi (e comunque non d’inverno).

Terreno
Il terreno ideale è di tipo argilloso-calcareo, con un ottimo drenaggio. Per coltivarlo in contenitore, questo deve essere in terracotta, di diametro di 30 cm per una pianta alta 50 cm. Il terriccio deve essere del tipo specifico per agrumi; il drenaggio sul fondo del vaso deve essere ottimo.

Portainnesti
Il portainnesto più utilizzato in agricoltura per il cedro è l’arancio amaro (Citrus aurantium) o melangolo. Le piante usate a scopo ornamentale sono messe in commercio già pronte e innestate.

Impianto
Per la piantagione in piena terra, vanno scavate buche di 50 x 50 x 50 cm. Il periodo migliore per l’impianto va da metà marzo a metà aprile. Il trapianto degli esemplari comprati in vaso puà essere fatto in qualunque periodo, in condizioni climatiche opportune.

Acqua
In vaso si annaffia quando il terriccio tastato a 5 cm di profondità è asciutto, e solo durante la bella stagione. In piena terra si innaffiano generosamente le piante giovani in estate, quelle adulte sono meno esigenti.

Concime
L’apporto di stallatico in polvere o pellet va ripetuto ogni anno in autunno e in primavera. Le piante in vaso vanno concimate con un prodotto apposito per agrumi ornamentali, come i lupini macinati, da fornire in febbraio, giugno, settembre.

Forma di allevamento
La forma di allevamento consigliata è quella libera, per ottenere piante belle e di aspetto naturale.

Potatura
La potatura si esegue in novembre e ha solo lo scopo di eliminare i rami secchi, spezzati, malati, e quelli cresciuti verso l’interno in modo da alleggerire la chioma.

Innesti
L’innesto a occhio o a scudetto si esegue tra marzo e maggio. Le piante commercializzate in garden center sono pronte e già innestate. È l’unico agrume che si può riprodurre anche per talea, anche se l’operazione è delicata e richiede anni per ottenere un esemplare in grado di fruttificare generosamente.

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Tangerino