Cardo: come coltivarlo

Cardo: come coltivarlo

Il Cardo, ha esigenze simili, ma meno imperative, del carciofo, però predilige i terreni freschi, profondi, un po’ compatti.

Avvicendamento
È da ritenersi una coltura da rinnovo e come tale è indicata per avviare una rotazione.

Consociazione
Si può associare a ravanello, cipolla, lattuga, spinacio, carota.

Semina
Avviene in semenzaio riscaldato in febbraio-marzo, oppure direttamente nell’orto in aprile-maggio a postarella (4-5 semi a 1-2 cm di profondità per buchetta). Quando le piantine hanno 6-8 foglie vanno trapiantate a intervalli di 60-80 cm sul file distanziate di 1 m. Per ottenere un buon prodotto, si sconsiglia di ricorrere ai carducci o polloni, poiché le piante ottenute in questo modo sarebbero filacciose.

Concimazioni e cure colturali
Come il carciofo, ma ricorrendo a inizio autunno all’imbianchimento per rendere croccante e tenero il picciolo delle foglie: si legano i cespi e si rivestono con paglia, carta o terra, lasciando libero soltanto il ciuffo finale; dopo 20-30 giorni i cespi possono essere raccolti.

Raccolta
Si effettua da fine ottobre alle prime gelate.

Varietà

cardo tontoGigante

Ha la costa di dimensioni molto grandi 6-8 cm, foglia liscia poco dentellata.
Per ottenere una maggiore tenerezza è necessario legare la pianta ed interrarlo il più possibile.
Si raccoglie a 180 giorni dal trapianto

 

cardo cento foglie o bianco avorioCento foglie (o Bianco avorio)

Ha una costa larga e carnosa molto bianca anche senza dovere imbiancare.
Foglia dentellata, leggermente spinosa.
Si raccoglie a 150 giorni dal trapianto