3 piante da fiore che hanno bisogno di poca acqua

3 piante da fiore che hanno bisogno di poca acqua

Al giorno d’oggi il risparmio d’acqua è sempre più importante e i più appassionati sanno quanto possono essere assetate alcune specie di piante, specialmente durante le vacanze estive.

Per obbedire alla coscienza ecologica che deve muovere tutti noi e per ovviare al problema dell’irrigazione estiva, ci sono piante che consumano poca acqua che regalano fioriture splendide. La Natura è ricca di queste meraviglie evolutesi in luoghi aridi, che sono state scoperte dai floricoltori per poterle coltivare con successo in tutti i giardini o terrazzi, dove donano bellezza e chiedono poco impegno.

Ve ne facciamo conoscere 3, ricche di fiori e povere di sete.

Agapanthus: bellezza eterna, poca manutenzione

Circa 700 varietà ibride, differenti per il loro periodo di fioritura (da maggio a settembre-ottobre, per 40 giorni), l’altezza, il colore dei fiori e delle foglie, anche striate. 

Rizomatosa erbacea perenne, l’agapanto ha radici robuste a rapida crescita (perfette per consolidare scarpate) formanti negli anni macchie dalle lunghe foglie strette e arcuate. Al centro emerge lo stelo fiorale, alto da 30-40 cm (varietà da balcone) fino a 2 m (da giardino). Il colore dei fiori può essere bianco con sfumature bianco puro, blu, ghiaccio, grigio, crema, con antere bianche, gialle o nere; oppure blu dal molto chiaro al molto scuro, quasi nero; infine bicolore con ovario blu e petali bianchi o petali bianchi marginati di azzurro.

Le specie a foglia persistente resistono a –5 °C, quelle caducifoglie a –7 °C. Vive dal pieno sole all’ombra. Richiede terreno fresco ma non umido e, in vaso, un buon terriccio universale di marca, molto ben drenato. Vuole un vaso in plastica, ø 24 cm. Quando in piena terra, si annaffia solo nelle estati più asciutte; in vaso con regolarità con poca acqua per volta. Si concima dopo la fioritura fino a ottobre con un prodotto per piante da fiore.

 

Phlomis, dal mare alle Alpi

Il Phlomis, detto salvione giallo, è un arbusto perenne che in giardino può raggiungere 1,5 m d’altezza e, da maggio a luglio, si riempie di fiori giallo-oro fittissimi. Preferisce stare in pieno sole con un terreno ben drenato, povero e secco, anche nel giardino roccioso, in compagnia di santolina, lavanda ed elicriso se siete al mare, con cerastium e Saponaria ocymoides in montagna, oppure con le altre salvie da fiore, rustiche e adatte a terreni poveri.

In vaso ha bisogno di almeno 24 cm di spazio, con metà terriccio per piante grasse e metà universale, ottimo drenaggio sul fondo: crescerà fino a 80 cm. Con la flomide è facile risparmiare acqua: in giardino non si bagna (salvo all’impianto) né si concima; in vaso si dà poca acqua in estate. Anche senza fiori, risulta graziosa per le sue foglie marginate di bianco: la pagina inferiore e i rami giovani sono ricoperti di peluria bianca e lucente, molto decorativa. Va potata bassa a novembre.

 

Gaura, una nuvola rosa

Anche la gaura si presta benissimo per questo obiettivo, soprattutto nel nord Italia. E’ ideale per aiuole e bordure a bassissima manutenzione. È un’erbacea perenne che predilige le posizioni soleggiate, il terreno ricco, fresco (ma ben drenato) e profondo e non teme le temperature più rigide, anche sotto lo zero per buona parte dell’inverno. In cambio, offre una meravigliosa fioritura prolungata, di colore ianco o rosa, leggera e danzante, da aprile fino a ottobre. In vaso (ø 22 cm) datele metà terriccio per piante da fiore e metà universale, con ottimo drenaggio.

Due sole cose da considerare: una buona concimazione, con un prodotto liquido per piante da fiore nell’acqua d’annaffiatura ogni 15 giorni oppure con un concime granulare a lenta cessione da distribuire in marzo, giugno e settembre; e – in vaso – irrigazioni bisettimanali in primavera-estate, se non piove. Durante l’autunno la parte aerea si può seccare: lasciatela sul terreno come pacciamatura, rimuovendola in marzo.

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