Curare i gamberetti

Curare i gamberetti

Curare i gamberetti non è per nulla complicato, ma è necessario sottostare ad alcune regole soprattutto legate all’alimentazione ed essere attenti ad osservare alcuni segnali di allarme.

L’alimentazione

Esistono in commercio una grande varietà di mangimi bilanciati che assicurano un’alimentazione equilibrata e varia ai vostri gamberetti e che si presentano sotto varie forme: scaglie, granulati, pastiglie, comprese, in polvere…che possono essere somministrati circa ogni 2 giorni come integrazione ai microrganismi presenti in acquario.
Una simile aggiunta di cibo risulta indispensabile specialmente per i gamberetti appartenenti al gruppo dei Palemonidi.
I gamberetti filtratori (Atyopsis e Atya) necessitano invece di un’alimentazione specifica e pertanto questi crostacei andrebbero allevati da acquariofili che hanno già acquistato una certa esperienza con la somministrazione della giusta quantità di cibo.
A causa della loro peculiare forma di assunzione del cibo, questi gamberetti devono essere nutriti con mangime finemente polverizzato, o simili, sospeso nella corrente dell’acqua.
Come i pesci, anche i gamberetti devono essere nutriti con una certa parsimonia.

Malattie e intossicazione

Se allevati in condizioni ambientali adeguate, raramente l’appassionato ha a che fare con gamberetti ammalati.
Piccole lesioni meccaniche sul carapace provocano un annerimento della zona interessata, ma se non è stato danneggiato del tessuto interno, con la prossima muta queste ferite guariscono senza problemi.  Come tutti i crostacei, anche i gamberetti devono compiere la muta, in quanto il carapace non può modificarsi durante l’accrescimento dell’animale. Qualche amatore di questi animaletti si spaventa quando trova per la prima volta nell’acquario un vecchio carapace abbandonato, chiamato esuvia, visto che i gamberetti cambiano il carapace tutto intero e pertanto l’esuvia potrebbe sembrare un animale morto. Grazie alla trasparenza questo tegumento eliminato è però inconfondibile. Le esuvie non devono essere tolte dall’acquario, perché parte vengono mangiate degli stessi gamberetti e il resto viene rapidamente consumato dai microrganismi presenti in vasca. Se in un acquario deperiscono in un breve lasso di tempo diversi gamberetti, si è quasi sempre in presenza di un’intossicazione. Specialmente le tracce di metalli pesanti, come il rame proveniente dall’impianto idrico e dalle tubature del boiler per l’acqua calda, sono estremamente tossiche per tutti gli invertebrati, anche per i gamberetti. Soprattutto in acqua tenera sono letali già minime quantità di ioni metallo. Si consiglia pertanto di utilizzare per un acquario con gamberetti soltanto acqua assolutamente priva di rame. Esistono in commercio numerosi biocondizionatori che eliminano questo pericolo.